Come l’intelligenza artificiale sta portando un cambiamento nelle redazioni di tutto il mondo
NdR: Charlie Beckett è il direttore di JournalismAI. JournalismAI è un'iniziativa globale di Polis, il think tank dedicato al giornalismo della London School of Economics and Political Science (LSE). JournalismAI è sostenuta dalla Google News Initiative.
Nel 2019 abbiamo condotto il nostro primo sondaggio globale sui modi in cui le redazioni giornalistiche utilizzano l'intelligenza artificiale nel loro lavoro. Al tempo, il processo di integrazione dell’IA era ancora in fase iniziale persino per chi aveva già cominciato a usarla. Da quel momento però sono cambiate molte cose, sia nel mondo dell'IA, sia nel modo in cui chi lavora nei media si avvicina e utilizza queste tecnologie.
In Generating Change, il nostro ultimo report, presentiamo i modi in cui le redazioni usano l'IA oggi. Questa volta abbiamo ci siamo rivolti a un gruppo di professionisti dei media più ampio e diversificato. Tra aprile e luglio 2023, abbiamo condotto interviste riguardo al rapporto con l'IA e le tecnologie correlate in 105 organizzazioni giornalistiche di 46 paesi.
Il report offre elementi di comparazione per aiutarci a comprendere meglio le tendenze riguardo all’uso dell’IA che stiamo osservando nelle redazioni. E ora, passiamo ai risultati:
Quasi tre quarti (73%) delle organizzazioni intervistate ritengono che le applicazioni di IA generativa, come Bard o ChatGPT, portino con sé nuove opportunità per il giornalismo.
L'85% circa dei partecipanti al sondaggio — tra cui giornalisti e giornaliste, esperti ed esperte di tecnologia, e dirigenti del mondo dei media — ha già provato a sperimentare l'IA generativa come supporto per compiti come la scrittura di codice, la generazione di immagini e la redazione di riassunti.
Secondo alcuni partecipanti, l'IA può contribuire a liberare tempo per fare spazio a lavori più creativi, eseguendo compiti come la trascrizione delle interviste e il fact-checking. I partecipanti hanno sottolineato aspetti come il facile accesso all’IA, il fatto che richieda poche competenze tecniche e la sua capacità di comprendere il "contesto". È questo che rende l'IA generativa diversa da altre tecnologie basate sull’IA, che spesso richiedono competenze specialistiche avanzate, per esempio nella programmazione.
Nonostante queste opportunità, i partecipanti ritengono anche necessario che i contenuti generati dall'IA vengano verificati da un essere umano per mitigare, tra gli altri potenziali problemi, pregiudizi o inesattezze. Più del 60% dei partecipanti ha espresso preoccupazione per l’impatto dell'IA su valori del giornalismo come l’esattezza, la correttezza e la trasparenza.
Se in tutto il mondo le redazioni devono fare i conti con le sfide legate all’integrazione dell’IA, in alcuni paesi queste sfide sono più evidenti (per esempio in Brasile, Russia, Cina e Sudafrica). Gli intervistati di questi paesi hanno evidenziato criticità legate alla lingua, all’infrastruttura e alla politica. Hanno sottolineato che i benefici sociali ed economici dell'IA tendono a concentrarsi nei paesi del Nord Globale, dove l’infrastruttura e l’accesso alle risorse sono migliori.
In uno scenario in cui l'80% dei partecipanti prevede che l’uso dell’IA crescerà nelle loro redazioni, gli autori del report la ritengono un’opportunità cruciale per quelli che chiamano "buoni" giornalisti, permettendo loro di svolgere un lavoro più "umano" con il supporto dell'IA.
Con questi risultati, nuove domande emergono per il futuro dell'IA nel giornalismo. Per esempio, diventerà comune nel settore giornalistico affidarsi alle tecnologie di IA per svolgere compiti redazionali? Oppure potrebbe diventare inaccettabile?