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Blog di Google Italy

Inside YouTube

L'approccio di YouTube in materia di copyright: il nostro impegno e i nostri timori, con un particolare sguardo all'Italia



Negli stati membri dell'UE è attualmente in corso il recepimento della direttiva europea sul copyright nelle varie legislazioni nazionali. Tra le modifiche legislative da implementare figura l'integrazione dell'articolo 17, che ha introdotto nuove regole per determinati servizi di condivisione di contenuti, tra cui YouTube. Di seguito trovate maggiori dettagli sull’approccio specifico di YouTube. 


Sviluppo dei piani di conformità 

YouTube è favorevole all'aggiornamento delle norme sul copyright per l'era digitale e lavora a stretto contatto con i rappresentanti politici dei vari paesi europei responsabili del recepimento dell'articolo 17 ed essere in linea con le nuove norme, ma anche rispondere al meglio alle esigenze delle attività in crescita dei nostri partner, senza compromettere il contributo economico positivo apportato dalla piattaforma. Basti pensare infatti che, secondo Oxford Economics, nel 2019 l'ecosistema creativo di YouTube ha contribuito al PIL della Germania per circa 775 milioni di euro, sostenendo l'equivalente di 25.000 posti di lavoro a tempo pieno. Nello sviluppare i nostri piani per essere in linea con la direttiva copyright, quello che ci sta a cuore è tutelare i diritti fondamentali non solo dei titolari di diritti, che includono le società del settore dei media, i creator, gli artisti, ma anche delle persone che si rivolgono alla piattaforma. Allo stesso tempo, tra le nostre priorità figura anche il sostegno ai settori creativi, tra cui i creator di YouTube, che stanno dando vita a aziende media di nuova generazione capaci di influenzare positivamente l'economia nel suo complesso. 


Content ID per una gestione più efficace dei diritti legati alla creatività 

Da sempre YouTube è convinta che una gestione efficace dei diritti da parte dei rispettivi titolari sia un requisito fondamentale per costruire attività solide e promuovere la creatività. È questa la ragione per cui abbiamo creato un insieme di strumenti per la gestione del copyright, investendo ad esempio più di 100 milioni di dollari nello sviluppo della tecnologia di Content ID, che consente ai titolari dei diritti di gestire i propri contenuti sulla piattaforma in modo estremamente sofisticato e preciso. YouTube ha collaborato per molti anni con titolari di diritti come case discografiche, società di gestione dei diritti d'autore nell'industria musicale nonché creator e produttori di contenuti televisivi. Di fatto, Content ID permette ai titolari dei diritti non solo di controllare e gestire i propri contenuti su YouTube, ma anche di beneficiare di una nuova fonte di guadagno. In oltre il 95% dei casi, infatti, i titolari dei diritti che rivendicano dei contenuti tramite Content ID preferiscono lasciare che i contenuti in questione rimangano sulla piattaforma anziché bloccarli, in modo da percepire le entrate generate da annunci e abbonamenti. Questa possibilità ha dato vita a un flusso di entrate del tutto inedito. Soltanto negli ultimi tre anni, YouTube ha versato ben 30 miliardi di dollari a creator, artisti e società media, mentre nel corso dell'ultimo anno YouTube ha corrisposto all'industria musicale oltre 4 miliardi di dollari, di cui il 30% proveniente da contenuti generati dagli utenti monetizzati tramite Content ID. 


Copyright Match Tool 

Inoltre, rendiamo disponibile a una cerchia più ampia di creator un maggior numero di strumenti per il copyright. Ad esempio, di recente abbiamo esteso l'accesso al Copyright Match Tool per consentire a qualunque titolare di diritti che invii validamente una richiesta di rimozione per violazione del copyright, indipendentemente dal fatto che i suoi contenuti siano o meno ospitati sulla nostra piattaforma, di usufruire della nostra tecnologia di riconoscimento delle corrispondenze e gestire il proprio materiale protetto da copyright in modo semplice, efficace ed efficiente. I titolari dei diritti che inviano avvisi di rimozione per violazione del copyright hanno inoltre la possibilità di chiedere a YouTube di impedire che vengano caricate in futuro copie degli stessi contenuti. In aggiunta, metteremo a disposizione nel Centro assistenza un modulo web che le parti interessate potranno utilizzare per contattarci per questioni relative alla gestione delle licenze. 


Com'è la situazione in Italia? 

L'obiettivo primario perseguito dai legislatori europei con la direttiva è sempre stato rinnovare le normative riguardanti il copyright, offrendo ai titolari di diritti maggiori possibilità per tutelare e sfruttare i propri contenuti sulle piattaforme online. A tal fine, hanno sin da subito ambito a delineare un approccio equilibrato e armonizzato che rimanesse tale anche e soprattutto quando ciascuno Stato Membro avesse finalizzato il recepimento della direttiva nell’ordinamento nazionale. Tuttavia, la realtà che si sta affermando in Italia non sembra corrispondere a queste intenzioni originarie. A nostro avviso, infatti, alcune delle disposizioni contenute nell'attuale schema di decreto attuativo approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso agosto si discostano in punti sostanziali non solo dal testo e dallo spirito della direttiva, ma anche dalle linee guida appositamente stilate dalla Commissione europea per il recepimento dell'articolo 17. Nello specifico, gli aspetti che risultano incongruenti sono: le piattaforme digitali e i titolari di diritto a cui si applicano le norme; la necessità di mantenere i contenuti disabilitati durante lo svolgimento delle procedure di rivendicazione e contro-rivendicazione; l'utilizzo di "massimi sforzi" per tradurre il concetto di "best efforts", che è stato invece ufficialmente tradotto come "adoperarsi al meglio" dalla Commissione europea (vedi nota [1]).  Queste deviazioni dal testo mettono seriamente a rischio l'equilibrio raggiunto a Bruxelles: con le formulazioni adottate, infatti, le piattaforme potrebbero essere costrette a filtrare un volume maggiore dei contenuti realizzati dai creator o caricati dagli utenti, con una conseguente limitazione dei diritti degli utenti e il rischio di generare entrate inferiori per lo stesso settore dei contenuti. Di certo, l'unica cosa destinata a crescere nell'ecosistema digitale e dei contenuti sarebbe il numero di controversie, a scapito della collaborazione. 


Pensiamo che sia importante dare voce ai nostri timori: per quanto stiamo rafforzando i nostri sforzi per assicurare il rispetto della direttiva, possiamo essere efficaci e rendere giustizia alla direttiva sul copyright solo se questa viene recepita in maniera uniforme nei vari paesi europei. 


Siamo sempre alla ricerca di nuovi modi per aiutare i creator e i titolari dei diritti a gestire i propri diritti su YouTube, incrementando al contempo i pagamenti a favore dei settori creativi, e intendiamo portare avanti la nostra collaborazione con i responsabili politici, i titolari dei diritti e i nostri partner e creator nell'area geografica interessata per garantire un'implementazione efficace delle nuove leggi sul copyright. In particolare, ci auguriamo che i legislatori italiani decidano di dare seguito ai dubbi sollevati da noi così come da diversi altri stakeholder.