Proteggere quello che amiamo di Internet: il nostro impegno nel combattere la pirateria online
Internet ha permesso alle persone di tutto il mondo di creare e distribuire opere creative come mai prima era successo. Un aspetto fondamentale nel preservare questa economia della creatività è assicurare a chi crea contenuti e agli artisti un modo per condividere e trarre guadagni dai loro contenuti - e al tempo stesso impedire che chi cerca di piratare tali contenuti li possa monetizzare. Oggi presentiamo l’aggiornamento sui nostri sforzi in questa direzione.
L’edizione 2018 del nostro report "How Google Fights Piracy" illustra i programmi, le policy e le tecnologie che mettiamo in campo per combattere la pirateria online e per continuare a creare opportunità per chi crea contenuti, in tutto il mondo.
Innanzitutto, facciamo investimenti importanti in tecnologia, strumenti e risorse che consentano di prevenire la violazione del copyright sulle nostre piattaforme; inoltre, lavoriamo insieme ad altri attori del settore per combattere la pirateria. Questi sforzi stanno portando dei risultati: nel mondo, la pirateria online è diminuita, mentre la spesa per i contenuti legalmente disponibili è in crescita in tutte le categorie.
Ecco alcuni dei risultati tratti dal report di quest’anno:
Continueremo a impegnarci nei prossimi anni nella lotta alla pirateria guidati da questi cinque principi:
Creare alternative legali più numerose e migliori: la pirateria spesso nasce quando c’è difficoltà da parte dei consumatori di accedere a contenuti leciti. Sviluppando prodotti che rendono più facile per le persone accedere a contenuti legittimi, come Google Play Music e YouTube, Google aiuta a far crescere le entrate delle industrie creative e offre ai consumatori possibilità di scelta.
Follow the money: visto che la maggior parte dei siti specializzati nella pirateria online lo fanno con l’obiettivo di fare soldi, un modo per combatterli è bloccare i loro guadagni. Impediamo ai soggetti che violano il copyright di usare le nostre soluzioni pubblicitarie e i sistemi di monetizzazione e applichiamo queste policy rigorosamente.
Essere efficienti, efficaci e scalabili: concentriamo i nostri sforzi sull’implementazione di soluzioni antipirateria che funzionino su larga scala. Per esempio, fin dal 2010 abbiamo cominciato a investire in modo significativo nella semplificazione del processo di rimozione dei risultati di ricerca per violazione del copyright. Come risultato, queste procedure migliorate ci permettono di elaborare le richieste di rimozione dai risultati di ricerca al ritmo di milioni alla settimana.
Restare in guardia contro gli abusi: alcuni soggetti effettuano false segnalazioni per violazione del copyright al fine di far rimuovere contenuti che non vogliono che resti online. Ci impegniamo a identificare e respingere le accuse di violazione fittizie, così come le richieste di rimozione per motivi politici o concorrenziali.
Assicurare trasparenza: Siamo impegnati ad assicurare trasparenza. Nel nostro Transparency Report rendiamo noto il numero di richieste di rimozione di informazioni dei nostri servizi che riceviamo dai proprietari di copyright e dai governi.
Oggi i nostri servizi generano più entrate per i creator e per i detentori dei diritti, consentono a più persone di trovare e accedere ai contenuti che amano e si impegnano più che mai a contrastare la pirateria online. Siamo fieri dei progressi che raccontiamo in questo report: attraverso la continua innovazione e le partnership, lavoriamo per limitare le violazioni del copyright da parte dei malintenzionati, incoraggiando al tempo stesso le community di creativi che rendono Internet ciò che oggi amiamo.
- Più di 3 miliardi di dollari: l'importo che YouTube ha pagato ai titolari dei diritti che hanno monetizzato l'utilizzo dei loro contenuti in altri video tramite Content ID, il nostro strumento per la gestione dei diritti.
- Più di 100 milioni di dollari: l'importo che abbiamo investito nella creazione di Content ID, incluso lo staff e le risorse tecnologiche.
- Più di 1,8 miliardi di dollari: l’importo che YouTube ha pagato all’industria musicale tra ottobre 2017 e settembre 2018, calcolando i soli introiti pubblicitari
- Più di 3 miliardi: il numero di URL che sono stati rimossi dal motore di ricerca per violazione del copyright, a partire dal momento in cui abbiamo messo a disposizione dei detentori dei diritti e dei loro agenti lo strumento che permette di effettuare segnalazioni.
- Più di 10 milioni: il numero di annunci pubblicitari che Google non ha approvato nel 2017 perché sospettati di violazione del copyright o perché rimandavano a siti che violavano il copyright.