Un silenzio rumoroso
Qualche settimana fa abbiamo parlato su questo blog delle preoccupazioni che hanno suscitato alcuni articoli inseriti nel disegno di legge sulle intercettazioni, in cui si estendono anche ai “siti informatici” le procedure di rettifica delle informazioni ritenute non veritiere o lesive della reputazione, regole finora applicate solo ai mezzi di informazione tradizionali. Molto meglio di quanto abbia fatto io, Guido Scorza ha fatto capire in modo chiaro le questioni sollevate da queste norme.
Siamo di fronte sempre ai soliti problemi: la difficoltà ad interpretare il web tenendo in considerazione la specificità di questo mezzo, la mancanza di un metodo di discussione multi-stakeholder sul tema dei diritti e doveri degli utenti della Rete che coinvolga tutte le parti interessate (Istituzioni, società civile ed aziende) ed infine la mancanza di una governance di Internet (negli ultimi mesi sono stati troppi gli ambiti istituzionali in cui si è discusso delle regole della Rete senza una cabina di regia).
L'importanza dei diritti in gioco e la difesa della libertà di espressione stanno producendo varie reazioni: da un lato, molti cittadini hanno aderito allo sciopero dei bloggers e alla manifestazione che 'Diritto alla Rete' ha organizzato domani a Roma, mentre alcuni politici, penso all'On. Palmieri e al Sen. Belisario, si stanno spendendo per trovare una soluzione che salvi il principio per cui siamo responsabili delle nostre azioni sia quando siamo online sia quando ci muoviamo nel cosiddetto mondo reale, senza per questo arrivare all'estremo per cui un blogger non professionista avrebbe gli stessi obblighi del direttore di un quotidiano nazionale.
Consapevolezza e passione: queste sono le due caratteristiche più evidenti dell'iniziativa 'Questo blog alza la voce'. Un 'silenzio rumoroso' che merita di essere ascoltato.