Si apre uno spiraglio...
La settimana scorsa proprio su questo blog abbiamo lanciato l'allarme per i rischi legati all'emendamento "ammazza-web" approvato dal Senato. Da allora tante cose sono successe. Non capita tutti i giorni di ricevere una telefonata di un Ministro della Repubblica, ma proprio questo ci è capitato. Ed è stata una bella esperienza perché ci ha dato la speranza che le cose si possano cambiare quando non vanno bene.
Il Ministro Maroni ha dimostrato sensibilità e apertura di fronte al problema che abbiamo sollevato insieme al Popolo della Rete sull'art. 60 del c.d. "Ddl Sicurezza" in cui si prevede il filtraggio di tutti i siti Internet, se ci sono elementi che consentano di ritenere che qualcuno stia per compiere attività di apologia o di istigazione al reato.
Rispondendo alle perplessità, il Ministro ha condiviso la necessità di garantire che ogni normativa che vada ad impattare su Internet tenga in considerazione la specificità della Rete e dei soggetti che vi operano e di assicurare, assieme al rispetto della legge, le caratteristiche di libertà e di condivisione tipiche di questo mezzo di comunicazione.
Avremo così la possibilità di esprimere il nostro punto di vista, insieme con le altre componenti dell'ecosistema, gli utenti e le Forze dell'Ordine. Tutto questo senza dimenticare che è sicuramente importante la scelta del metodo per la rimozione dei contenuti discutibili, ma che il dibattito intorno al criterio di selezione dei contenuti da rimuovere è ancora più significativo. Su questo punto noi come azienda non possiamo e non vogliamo entrare, ma auspichiamo che siano le Istituzioni e la Società civile insieme a trovare un minimo comune denominatore.
La collaborazione è la strada migliore da seguire per ottenere il risultato che tutti cerchiamo di realizzare: rendere la navigazione degli utenti più sicura e utile possibile. Per quello che ci riguarda, continueremo a proporre la nostra idea di una Rete aperta, sicura e libera.