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Blog di Google Italy

Public Policy

Una proposta congiunta per una rete aperta



Riportiamo di seguito la traduzione del blog post "A joint policy proposal for an open Internet" pubblicato ieri sul nostro blog europeo di Public Policy.

In Google siamo convinti che sia il potere della natura dinamica ed aperta della rete a guidare l’innovazione, gli investimenti e la crescita economica.
Conservare questa apertura richiede il nostro coinvolgimento nel dibattito proattivo con gli altri attori dell’ecosistema e con le Autorità, per assicurare che le regole di funzionamento di Internet offrano agli utenti la miglior esperienza online possibile.

Ieri abbiamo annunciato una serie di proposte comuni con Verizon, operatore di telecomunicazioni, per raggiungere questo obiettivo negli Stati Uniti. Queste proposte mettono in luce il nostro impegno per difendere la natura aperta della rete e permettere la continuazione degli investimenti nelle infrastrutture a banda larga. Queste indicazioni sono specifiche per lo sviluppo di Internet negli Stati Uniti, ma restiamo impegnati a proseguire il dialogo su questi temi anche in Europa. I creatori di Internet hanno fatto bene le cose importanti. Creando una rete aperta, hanno consentito il più grande scambio di idee della storia. Rendendo Internet un network di scala, hanno fatto in modo che l’infrastruttura avesse un’innovazione esplosiva.

E’ necessario trovare il modo per garantire che Internet resti aperta nel futuro e per promuovere il rapido sviluppo della banda larga. Verizon e Google sono felici di presentare l’accordo sui principi che entrambe le società hanno sviluppato nel corso dello scorso anno in merito alla complessa questione della “net neutrality”.

Lo scorso ottobre, le due società hanno pubblicato una dichiarazione di principi condivisi sul tema della net neutrality. Qualche mese dopo abbiamo sottoposto all’Autorità statunitense per le comunicazioni (FCC) un documento congiunto, e i nostri Amministratori Delegati hanno confermato in un comunicato congiunto il loro comune interesse affinchè Internet resti un network aperto. Da quel momento, abbiamo ascoltato tutte le parti coinvolte nel dibattito, ci siamo confrontati in buona fede tra di noi e con le istituzioni competenti al fine di creare un quadro di regole equilibrato. Gli obiettivi che ci hanno guidato sono stati in particolare due:

1. Gli utenti devono essere liberi di scegliere quali contenuti, applicazioni o dispositivi usare, dal momento che l’apertura è stata decisiva per l’innovazione esplosiva che ha reso Internet un mezzo rivoluzionario.

2. Gli Stati Uniti devono continuare ad incoraggiare sia gli investimenti che l’innovazione a supporto dell’infrastruttura di banda larga; ciò è imperativo per garantire la competitività a livello globale.

Oggi i nostri Amministratori Delegati annunceranno una proposta che speriamo possa contribuire in modo costruttivo al dialogo su questi temi. La nostra proposta congiunta prende la forma di un quardo legislativo da sottoporre all’attenzione del legislatore. I sette punti chiave di questa proposta sono descritti di seguito:

Primo, entrambe le società sono state a lungo fautrici degli attuali principi della FCC sull’apertura della rete fissa a banda larga, che garantiscono agli utenti l’accesso a tutti i contenuti leciti disponibili su Internet, permettendo loro di utilizzare le applicazioni, i servizi e i dispositivi di loro scelta. La possibilità di far rispettare questi principi è stata messa gravemente in discussione dalla recente sentenza Comcast. La nostra proposta permetterebbe alla FCC di imporre l’applicazione di questi principi.

Secondo, concordiamo sul fatto che tali principi dovrebbero essere corredati da regole contro le pratiche discriminatorie. Ciò significherebbe che, per la prima volta, i fornitori di servizi a banda larga fissa non potrebbero discriminare o dare precedenza a determinati contenuti, applicazioni o servizi online a danno dell’utenza o della concorrenza.
Importa sottolineare che questo nuovo principio di non discriminazione include una presunzione di illegalità della prioritizzazione del traffico online - inclusa la prioritizzazione a pagamento. Quindi, oltre a non bloccare o devalorizzare contenuti e applicazioni online, i fornitori di servizi a banda larga fissa non potrebbero favorire uno specifico traffico online rispetto ad un altro.

Terzo, è importante che l’utente sia chiaramente informato sulla propria esperienza online. La nostra proposta creerebbe norme facilmente azionabili in materia di trasparenza, sia per i servizi su linea fissa che wireless. I fornitori di servizi a banda larga sarebbero tenuti a fornire agli utenti informazioni chiare e comprensibili sui servizi offerti e sulle loro caratteristiche. I fornitori di servizi a banda larga dovrebbero garantire inoltre ai fornitori di applicazioni e contenuti informazioni sulle modalità di gestione della rete e ogni altra informazione che permetta loro di raggiungere gli utenti.

Quarto, la nostra proposta chiarirebbe il ruolo ed i poteri della FCC nel settore della banda larga, ponendo fine alla confusione causata dalla sentenza Comcast a riguardo. Oltre a creare degli standard di non discriminazione e protezione degli utenti, da questi ultimi azionabili, ulteriori rispetto agli strumenti attualmente a disposizone della FCC per la salvaguardia degli utenti, la proposta fornirebbe anche alla FCC un nuovo meccanismo per il rispetto di tali principi. In particolare, la FCC avrebbe il potere di attuare tali principi di apertura in una logica caso-per-caso attraverso un procedimento azionabile a richiesta di parte. La FCC potrebbe agire rapidamente per porre termine a comportamenti in violazione dei suddetti principi e avrebbe il potere di imporre delle multe fino a un massimo di 2 milioni di dollari per coloro i quali non si attenessero alle sue decisioni.

Quinto, noi vorremmo che l’infrastruttura a banda larga fosse una piattaforma a servizio dell’innovazione. Pertanto, la nostra proposta permetterebbe ai fornitori di servizi a banda larga di offrire servizi online addizionali e differenziati, in aggiunta ai servizi, attualmente offerti, di accesso Internet e ai servizi video (come il servizio FIOS TV di Verizon).
Ciò permetterebbe ai fornitori di servizi a banda larga di lavorare con altri operatori allo sviluppo di nuovi servizi. E’ prematuro prevedere come tali servizi si svilupperanno ma si potrebbero immaginare alcuni esempi nel campo del monitoraggio sanitario, della rete elettrica, di servizi avanzati legati all’istruzione, o di nuovi prodotti di intrattenimento e gioco online. La nostra proposta include anche degli strumenti per far in modo che tali servizi online siano ben distinguibili dai servizi tradizionali di accesso ad Internet a banda larga e non siano pensati per contravvenire alle regole. La FCC sarebbe incaricata anche del monitoraggio dell’evoluzione di questi servizi, con l’obiettivo di assicurare che essi non interferiscano con lo sviluppo continuo dei servizi di accesso a Internet.

Sesto, riconosciamo entrambi che la banda larga wireless è cosa differente dal mondo tradizionale di Internet fisso, in parte poichè il mercato mobile è più competitivo e muta rapidamente. Riconoscendo che il mercato wireless a banda larga è in una fase ancora iniziale di sviluppo, i principi contenuti nella nostra proposta, eccezione fatta per il principio di trasparenza, non si applicano al mercato a banda larga wireless. Inoltre, l’Accountability Office del Governo dovrebbe riportare annualmente al Congresso circa lo sviluppo del mercato wireless a banda larga e indicare se, a suo parere, i principi applicabili a tale settore siano adatti e sufficienti ad assicurare la tutela dei consumatori.

Settimo e ultimo, crediamo fermamente che sia nell’interesse di tutti gli americani avere accesso a Internet a banda larga. Per questo motivo, siamo favorevoli alla riforma del Fondo Federale di Servizio Universale, affinchè si focalizzi sullo sviluppo della banda larga in aree in cui essa non è ancora disponibile.

Riteniamo che questo quadro di principi fornisca maggior potere ai consumatori e affidi un ruolo per la FCC adatto al nuovo ecosistema della banda larga, al tempo stesso permettendo ai fornitori di servizi a banda larga di gestire in maniera flessibile le proprie reti e fornire nuovi servizi online.

Infine, pensiamo che questa proposta fornisca quella certezza necessaria alle start up per sviluppare nuove idee per gli utenti Internet, ed ai fornitori di banda larga per investire nelle loro reti.

Non è stato facile giungere a questo accordo, in quanto il cammino è stato ricco di ostacoli. Ma ciò che ci ha portato a non desistere è il nostro mutuo interesse a che Internet resti in buona salute e non interrompa la sua crescita, continuando a essere laboratorio di innovazione. Mentre le istituzioni competenti continuano a definire le regole del cammino, ci auguriamo che altre parti coinvolte nel dibattito si uniscano a noi nel fornire idee costruttive per una politica di rete aperta che fornisca potere ai consumatori e sostenga gli Stati Uniti nel loro ruolo di leadership nel mondo broadband. Noi siamo pronti a lavorare con il Congresso, con la FCC e con tutti i soggetti interessati, al fine di raggiungere questi obiettivi.

Aggiornamento 13 agosto 2010: vi consigliamo la lettura di questo post, pubblicato sul Google European Public Policy Blog in merito ai falsi miti che circolano nei riguardi di questo annuncio e la nostra reale posizione.