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Blog di Google Italy

#4 Dati di Fatto: quali dati raccoglie Google?

Immagine della parola "dati" scritta al contrario e colorata

#GoogleDatidiFatto è la serie che vi porta alla scoperta del mondo di Google. Nella puntata precedente abbiamo visto perché Google raccoglie i dati. Ma esattamente, di quali dati stiamo parlando? Ne parliamo nell’episodio di oggi.

Iniziamo con una premessa ormai nota a chi segue questa serie: le persone hanno sempre la possibilità di scegliere riguardo alle informazioni che Google raccoglie e a come queste vengono utilizzate. Inoltre, Google non vende le informazioni delle persone a nessuno, mai e per nessuna ragione.

L’obiettivo principale per cui Google raccoglie i dati è quello di offrire servizi migliori – se volete approfondire, ne abbiamo parlato nella puntata precedente. Ma di quali dati parliamo? Possiamo suddividerli in due grandi categorie: i dati che vengono raccolti durante l’utilizzo dei servizi Google, appunto, oppure i contenuti creati direttamente dalle persone o le informazioni fornite da loro.

Le informazioni raccolte durante l’utilizzo dei nostri servizi si basano sulle attività che le persone svolgono online: per esempio i termini ricercati, i video guardati, le visualizzazioni e le interazioni con contenuti e annunci (per esempio, un clic su un risultato della Ricerca o su una pubblicità), le attività su siti e app di terze parti che utilizzano i nostri servizi (come il nostro network pubblicitario), o ancora la cronologia di navigazione su Chrome. Questi dati sono privati, e le persone possono controllare tutte queste informazioni in modo semplice: basta visitare il proprio Account Google per trovare, controllare ed eliminare le informazioni memorizzate.

Se invece non si possiede un Account Google, oppure si decide di navigare in modalità privata, le ricerche eseguite o i siti visitati non vengono salvati né sul dispositivo né sulla cronologia di navigazione. In questo caso, è possibile che alcuni risultati di ricerca o suggerimenti si basino sulla posizione, oppure su altre ricerche svolte durante la stessa sessione di navigazione. Per saperne di più, ecco alcune informazioni utili per eseguire ricerche e navigare in privato.

Per quanto riguarda invece le informazioni e i contenuti creati direttamente dalle persone, partiamo proprio dall’Account Google. Quando una persona decide di creare un Account Google – spoiler: non serve avere per forza un account Gmail per farlo! Si può creare anche senza un indirizzo Gmail -, le persone forniscono informazioni personali che includono prima di tutto il nome e una password. È possibile aggiungere anche un numero di telefono, oppure i metodi di pagamento per fare acquisti, per esempio, su Google Play oppure con Wallet. Ma anche senza accedere a un Account Google si può decidere di fornire alcune informazioni, condividendo per esempio l’indirizzo email per ricevere aggiornamenti sui nostri servizi. Oltre a questo, naturalmente, le persone possono salvare su Google le proprie foto, i propri video preferiti su YouTube, i propri documenti e fogli di lavoro: informazioni che, anche in questo caso, rimangono private e al sicuro. Un esempio? Ecco come Google Foto mantiene protetti i vostri ricordi.

Un altro aspetto importante riguarda le informazioni relative alla posizione: quando eseguite delle ricerche su Google, ad esempio con Maps, con la Ricerca o l'Assistente Google, viene utilizzata la vostra posizione attuale per fornirvi risultati più utili – sempre che abbiate deciso di condividerla con Google. Per esempio, immaginiamo che stiate cercando un bar, probabilmente lo state cercando vicino a voi; la vostra posizione ci consente di mostrarvi risultati nelle vicinanze, anche se non avete incluso una località in modo esplicito nella ricerca. Qui potete scoprire come fa Google a determinare la vostra posizione.

Anche in questo caso, gestire le proprie informazioni è semplice. Prima di tutto, potete controllarle direttamente dal menù “Impostazioni” del dispositivo che state utilizzando. Le informazioni relative alla posizione possono essere salvate, e come sempre gestite e controllate, anche attraverso l’Account Google con alcune funzionalità specifiche, come per esempio la gestione della Cronologia delle posizioni - che come sempre potete scegliere se attivare o disattivare.

Un’ultima cosa: vi è mai capitato che lo schermo diventasse più scuro quando la batteria dello smartphone era quasi esaurita? Google utilizza l'informazione sul livello della batteria per ottimizzare le diverse funzioni del telefono e migliorare il risparmio energetico. Un altro esempio sono gli aggiornamenti automatici che riusciamo a fornirvi, a partire per esempio dall’informazione relativa alla versione dell’applicazione che avete scaricato dal nostro Play Store. Oppure ancora, sempre parlando di applicazioni, provate a chiedere al vostro Assistente Google, “Ok Google, metti della musica”: le informazioni relative alle app che avete installato aiutano l'Assistente a scegliere l’applicazione per la musica da aprire per rispondere alla vostra richiesta. Per saperne di più trovate qui maggiori dettagli.

A questo punto, speriamo sia chiaro che tutte queste informazioni, che Google utilizza per offrire servizi migliori e contenuti più rilevanti, restano private, protette e sicure, in linea con i nostri stringenti principi sulla privacy. E che le persone hanno sempre il controllo riguardo alle informazioni che condividono con Google e sul modo in cui queste vengono utilizzate.

Google protegge queste informazioni con alcune delle tecnologie per la privacy e per la sicurezza più avanzate al mondo. È un tema molto complesso – e molto affascinante. Cercheremo di raccontarvelo meglio nella prossima puntata di #GoogleDatidiFatto.

Per il momento, tanti auguri di buone feste!