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Blog di Google Italy

La privacy è morta, viva la privacy



La settimana scorsa Peter Fleischer, il nostro Global Privacy Counsel, è stato invitato da Mauro Paissan, membro dell'Autorità Garante per la Privacy, ad intervenire alla presentazione del suo nuovo libro La Privacy è morta, viva la Privacy. E' stata un'occasione molto importante per confrontare le nostre posizioni su questo tema e scoprire che le distanze non sono così grandi come si potrebbe pensare. Il Professor Fausto Colombo dell'Università Cattolica di Milano ha correttamente introdotto l'argomento parlando della tensione che esiste oggi fra privacy e nuove tecnologie e di come stia cambiando la nostra percezione della riservatezza. Informazione e consapevolezza dell'utente sono la chiave per affrontare questa rivoluzione nel modo più corretto.


Non esistono risposte codificate a problemi come il diritto all'oblio da una parte e, dall'altra, il controllo totale che le esigenze di sicurezza del mondo moderno sembrano richiedere. La strada che è stata indicata da Mauro Paissan e Peter passa attraverso la collaborazione di tutti i soggetti interessati nel disegnare regole sulla privacy facili da applicare e che permettano agli utenti di essere padroni dei loro dati personali.


Senza dimenticare che noi tutti, nell'utilizzare le opportunità che le nuove tecnologie offrono (da Facebook a YouTube), non possiamo dimenticare che se pubblichiamo una foto o un video di una persona senza aver ottenuto il suo consenso siamo in prima persona responsabili per aver violato la sua privacy, proprio come è avvenuto nel recente caso dell'infermiera che ha pubblicato online le foto dei suoi pazienti senza la loro autorizzazione.


Da questo punto di vista, due utili strumenti per aumentare la nostra consapevolezza quando siamo online sono la guida all'utilizzo corretto dei social network appena realizzata dal Garante e il Centro Sicurezza di YouTube dove ricordiamo che pubblicare le informazioni personali di qualcun altro senza la sua autorizzazione costituisce una grave violazione delle Norme della community e comporta l'espulsione da YouTube.